L’incredibile densità di impegni in questo inizio di anno scolastico ci costringe ad inseguire gli eventi, riportando notizie con un ritardo quasi scandaloso.
Abbiamo quindi archiviato già da oltre una settimana la finale A1 dei CdS assoluti. C’è voluto comunque più del previsto a scrivere questo pezzo anche per ovvie difficoltà emotive. “Allora come è andata?”, hanno chiesto tutti al ritorno. Bene, dai, tutto sommato è andata molto bene!
La qualificazione per la finale A1, da sola, è stato un gran bel risultato per quest’anno. Nonostante questo non siamo partiti per Molfetta con lo spirito di chi è già soddisfatto e già il venerdi nel lunghissimo (ed estenuante) viaggio in pullman c’è stato un gran parlare delle gare, degli avversari, delle condizioni meteo. Non è stata un’esperienza a cui siamo abituati: 700 kilometri di viaggio per andare TUTTI INSIEME a gareggiare per un punteggio.
Abbiamo combattuto, alcuni hanno fatto ottimi risultati, altri un po’ meno, alcuni hanno avuto sfortuna, altri hanno risentito pesantemente delle condizioni scandalose dell’impianto sportivo.
Il risultato è che la Virtus Emilsider nel 2008 si è classificata 7° nella finale A1 ad un solo punto dal 6° posto, che avrebbe significato la qualificazione automatica (previa conferma del punteggio minimo) alla finale A1 dell’anno prossimo. Un solo misero punto su oltre 400 purtroppo lascia quel po’ di amaro in bocca che tutti hanno assaporato. “Ah se avessi fatto un solo centimetro in più” diceva uno dei saltatori…. Eh certo, con i “se” potremmo costruire molti discorsi. Resta il fatto che abbiamo ottenuto comunque un gran bel risultato, abbiamo combattuto e abbiamo imparato molto. Per esempio abbiamo imparato che l’anno prossimo dobbiamo portare uno striscione almeno tre volte più grande di quello di quest’anno, oppure abbiamo capito che oltre a Ceve, ci serve un megafono. A parte gli scherzi credo che l’unica cosa su cui effettivamente l’anno prossimo possiamo crescere è la preparazione. E’ vero che l’atletica è uno sport soprattutto individuale, però bisogna ricordare che a fine settembre c’è l’unica gara in cui la nostra società può mettersi in mostra come squadra e che è nostro compito dare il miglior contributo possibile, visto che la Virtus ci sostiene e ci dà la possibilità di gareggiare per tutto l’anno.
Chiudiamo questo capitolo con una piccola, dovuta, nota polemica. Siamo andati fino a Molfetta per gareggiare su una pista indecente ai limiti del ridicolo. Due gli elementi chiave:
1)
L’impianto: quella mano di vernice spalmata in terra poche settimane prima a mò di belletto si è trasformata in una trappola scivolosa che è costata molte cadute e non pochi rischi ai poveri corridori
2)
I giudici di gara, di una incompetenza e approssimatività che ci ha lasciato sbalorditi, spiccano su tutti gli episodi del salto con l’asta la cui asticella era sistemata AD OCCHIO e del giavellotto, dove una misura è stata presa A MEMORIA, salvo poi far rilanciare il concorrente perché era evidentemente errata .
Purtroppo non possiamo non sospettare che una situazione così indecente possa aver lasciato spazio a giudizi anche un po’ arbitrari, ad esempio nell’esclusione del nostro marciatore (quando gente ben più avanti di lui marciava in modo quantomeno sospetto) o nella valutazione di nullo proprio su quel salto in lungo che ha lasciato il nostro saltatore di un solo centimetro dietro al portacolori della squadra di casa (che ci ha poi superato di un solo punto in classifica finale).
Va bene, è andata così, pazienza, l’anno prossimo avremo più
fortuna, però almeno, lasciateci protestare un po’!